Capitolo sesto, Una notte laboriosa
È il capitolo della morte di Šatov, ormai decisa e inevitabile, ma che i nostri somministreranno in modo goffo, drammatico, dopo pagine di ripensamenti, fughe, deliri, litigi; si comincia con Ljamšin, Liputin e Virginskij parecchio spaventati: hanno saputo della morte di Fed’ka, che in un’ultima analisi è anche un avvertimento per loro – chiunque va contro la causa, chiunque va contro me, sembra dire Verchovenskij con questa condanna a morte, sarà ucciso. Ljamšin è a letto malato (è così che, nella notte, l’ha trovato Šatov per scucirgli il denaro nel capitolo precedente), ma si alza e va all’appuntamento, dove il primo a parlare è Virginskij, marito della levatrice: «Io so da Šatov che è arrivata sua moglie e ha partorito un bambino. Conoscendo il cuore umano… si può essere sicuri che non farà la denuncia… perché è felice…». Continua dicendo che, quando arriverà, secondo lui, sarà sufficiente chiedergli la parola d’onore che non denuncerà. Verchovenskij, naturalmente, vuole la morte (si scoprirà che l’odio verso Šatov non è solo politico, ma che Pëtr vuole la sua morte per certi trascorsi in Svizzera: pare che Stavrogin non sia l’unico ad aver preso schiaffi in pubblico da Šatov). Continua a leggere “Lettura a tappe dei Demonî di Dostoevskij – 14”