Piccolo dizionario della memoria

Lo hanno fatto Massimo Castoldi e Ugo Salvi, l’editore è Zanichelli, la prima edizione è del 2003, la seconda, quella aggiornata e che io non sapevo di possedere, è del 2021. Si chiama Parole per ricordare. Dizionario della memoria collettiva ed è, in un certo senso, una piccola enciclopedia linguistica dell’immaginario italiano. Apro a caso: c’è la voce Morte di papa, con relativa definizione del modo di dire; nella pagina accanto, Moro di Venezia, con la piccola storia dell’America’s Cup 1992 e il riferimento all’Otello, evidente non a tutti. C’è Lorem ipsum e la quarta parete. Ci sono luoghi notevoli (Quarto dei Mille, Caporetto) e trasmissioni televisive che hanno fatto l’Italia (SanremoQuark), c’è il Banchiere di Dio e ci sono i Quaderni piacentini. Ci sono espressioni popolari, gerghi giornalistici (la zona Cesarini), personaggi, reali (il Divo Giulio) e non (la Gradisca), che hanno modificato l’immaginario: insomma molte delle tracce del passaggio degli italiani e dell’italianità su questa terra, da AAA al Mago Zurlì. È a suo modo un libro di storia e di antropologia, nella misura in cui, raccontando da dove arrivano le cose che pensiamo e diciamo, dice chi siamo e chi siamo stati.

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2 pensieri riguardo “Piccolo dizionario della memoria

  1. Buongiorno Andrea,
    Siamo Ugo Salvi e Massimo Castoldi, autori di Parole per ricordare, edito Zanichelli.
    Desideriamo ringraziarti per la recensione che hai pubblicato su questo tuo sito, genuina e positiva. Hai colto con garbo il senso di un dizionario come il nostro, che vuole esplorare gli aspetti della lingua italiana legati alla memoria collettiva. A noi piace leggerlo così come lo hai descritto, saltando da un punto a un altro e godendo il passaggio inevitabile da temi seri ad altri più leggeri.
    Crediamo inoltre che questo nostro libro possa essere d’ausilio per coloro che giungono all’italiano da altre culture e ne desiderino conoscere quelle sfumature e quei riferimenti che difficilmente lo studio “grammaticale” della lingua può offrire.
    Grazie ancora, un caro saluto,
    Massimo e Ugo

    1. Cari Ugo e Massimo, che sorpresa leggervi, e che piacere! Avete avuto una grande idea, e avete realizzato un’opera di reference inconsueta e che si legge con gusto. Molto contento che mi abbiate scritto, un caro saluto a voi.
      andrea

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