Cronaca del mondo feroce II

Avvicinamento e primo inoltro
Continua con un vento caldo che ci sorprende sulla scaletta dell’aereo. È sera, è l’ora in cui si cena e non c’è il sole, ma nello spazio aperto della pista c’è un vento spesso, maschile, che ci avvolge come l’aria di un phon e ci appiccica i vestiti ai corpi. Ci guardiamo come a dire che lo sapevamo che non è stagione, e che loro ci diranno che non è caldo, che per il Marocco i quarantadue gradi di quest’ora non sono poi tanti, a luglio, e che se c’è il vento si respira e non manca l’aria. Malika, la mamma di Iunes e Zaccaria, dice che da quando vive in Italia il caldo marocchino lo sente di più, ma che è più secco, e non soffriremo come a Milano. A loro tocca un altro viaggio, questa volta in macchina: alcune ore per raggiungere Beni Mellal, città natale di Malika, con il fratello e un amico che dalla mattina sono in aeroporto ad attendere il nostro volo che non c’è. Arriveranno a mezzanotte, dopo aver attraversato il niente di sabbia e costeggiato i monti dell’Atlante. Ci invitano ad andare a trovarli, dicono che ci ospiteranno nella casa di famiglia, ma questo nostro viaggio è di pochi giorni, è una toccata e fuga che ho regalato a Laura per la sua laurea e non avremo tempo di spostarci da Marrakech. Continua a leggere “Cronaca del mondo feroce II”