Le forme del mondo – 4

Qualcuno, seguendo il filo di questo discorso, potrebbe pensare che io stia riducendo la questione della Complessità a un principio estetizzante, e che mi senta vicino al vecchio adagio dell’«arte per l’arte», e dunque vada predicando una sorta di disimpegno in nome della bellezza. Non è così: per qualche motivo, siamo cresciuti pensando che l’impegno, l’assunzione di responsabilità nei confronti del mondo, passi attraverso i contenuti. Ebbene, io non lo credo, voglio dire che non credo che passi solo ed esclusivamente attraverso i contenuti. Sorprendentemente trovo conforto, in questa mia convinzione, proprio in Calvino, all’interno di un saggio, La sfida al labirinto, che si trova in una raccolta decisamente più efficace e ben calibrata delle Lezioni americane: Una pietra sopra, pubblicata nel 1980. In questa sua Sfida al labirinto, Calvino scrive che l’estetismo, così come lui chiama quel movimento artistico che predica la bellezza per la bellezza, fu una risposta che la cultura offrì allo “scandalo” della Prima rivoluzione industriale, che era «antiumanistica e impoetica». Bisognava che l’arte reagisse in qualche modo davanti all’industrializzazione del mondo, che lo imbarbariva e portava in primo piano le piccinerie di una classe, quella borghese, che non aveva senso della cultura: e questa risposta fu appunto «la religione della bellezza fuori dallo spazio e dal tempo». La bellezza, sembra dire Calvino in questo saggio, è una mossa politica. Continua a leggere “Le forme del mondo – 4”